
Fear The Walking Dead è stato promosso a pieni voti! E su questa questione non c’è altro da aggiungere. Come sempre ci sarà chi commenterà l’estrema lentezza e le qualità degli attori, ma per giudicare una serie televisiva sono le emozioni che contano. Abbiamo rivisto l’ultima puntata due volte prima di scrivere, a distanza di qualche ora ovviamente ed è incredibile come le sensazioni provate siano simili a quelle di The Walking Dead. Il successo di Fear The Walking Dead è dato dalla storia, scritta molto bene, certo ci sarebbe da fare qualche piccolo appunto, ma quando saltano sullo schermo personaggi ben riusciti come Nick e Victor non possiamo fare altro che dire: Chapeau!
Fear The Walking Dead è una storia che cammina da sola e la strategia narrativa dei produttori, probabilmente, è l’unica accettabile per uno show come quello della AMC. Forse ve l’ho già confessato un’altra volta che non ero una fan del mondo zombie, e ho conosciuto The Walking Dead prima sullo schermo e poi sulle pagine di carta. Se vi piace lo “splatter” potete sempre preferire Z Nation! Tornando a Fear The Walking Dead, tra le altre critiche che abbiamo letto in rete ce n’è una che riguarda i personaggi, che non hanno coinvolto gli spettatori. Sicuramente all’inizio è stato così perché i produttori volevano farli apparire “normali”, ma in 6 puntate abbiamo iniziato a riconoscerci in alcuni caratteri e insieme a loro abbiamo scoperto cosa stava accadendo. Beh, Nick non è sicuramente un gran bel vedere, e in questo caso chi guarda The Walking Dead solo per Mr. Balestra è rimasto/a deluso/a.
Il finale di Fear The Walking Dead regala scene molto belle, ovviamente c’è stato il salvataggio finale che ci ha risparmiato qualche interrogativo, il saluto di Nick alla madre e Liza che si trova in mezzo ai pazienti che ha ucciso. Questa volta il riassunto della puntata seguirà la recensione, perché vogliamo dare a tutti voi i tempo per guardarla, visto che l’ingresso nel regno dei non morti è stato molto più veloce di quanto ci aspettassimo, perché in fondo a noi piacciono i dialoghi e la lentezza di alcune scene. Gli amanti delle serie sbriciolano le puntate come biscotti, alla ricerca di dettagli e significati. Ormai abbiamo capito la filosofia di Kirkman in cui gli umani devono lottare contro gli umani e alla fine anche i più buoni uccidono. Non abbiamo ancora scoperto l’origine del virus, ma a questo punto non ci interessa più. Purtroppo non ci sono molte indicazioni su quello che vedremo nella prossima stagione, come è successo con la prima parte di The Walking Dead.
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